Lettere a una fanciulla che non risponde

Lettere a una fanciulla che non risponde
Bompiani, in libreria dal 10 gennaio 2024, 216 pagine.


Romanzo

Un uomo (non è proprio un uomo, ma è più umano di un essere umano) scrive lettere alla donna che lo ha lasciato dopo una relazione durata trent’anni. Cacciato di casa, lui ora viaggia in un esilio interminabile.

In un mondo futuro. O in un tempo alternativo al nostro.

E si interroga sulla storia d’amore finita, sul perché della fine, sulla propria natura, sulla propria capacità di amare e accudire.

Mentre viaggia incontra storie e avventure, e le racconta.

La donna che lo ha abbandonato riceve le sue parole affidate ad antichi strumenti: la penna, l’inchiostro e la carta. 

Sono oggetti arcaici e patetici per il mondo altamente tecnologico nel quale prendono vita. Ma l’uomo che scrive non ha altro.

L’uomo che scrive sa che, se finissero le storie, finirebbe il racconto e finirebbero le lettere, unici dispositivi che tengono in vita il suo amore. Quindi continua a scrivere.


Dal sito dell’editore

«LB è, anche, una nuova Sherazade: cerca storie o le inventa per Livia, così da mantenere in vita il loro legame; le scrive dal proprio esilio, mentre viaggia nella solitudine abissale di un mondo apocalittico e dimentico del valore di simboli e parole».

«Davide Orecchio intreccia un epistolario d’amore nell’era delle intelligenze artificiali, ambientato in un tempo inquietante e vividamente prossimo al nostro, solcato da personaggi che sono grottesche o commoventi epifanie dei nostri stessi limiti».

«LB, eroe tragico e ultramoderno, affida la sua ricerca di una salvezza possibile a una scrittura esatta ed evocativa, che sprigiona la sua potenza anche all’epoca del trionfo dei byte: come scrivere lettere lascia una traccia anche se colei che le riceve non risponde, così l’amore è il nostro baluardo per rimanere umani.»