È morta una persona cara. Abbiamo dovuto creare spazio in casa per gli oggetti che ha lasciato. Una cantina è stata svuotata. È stato affrontato un armadio: i suoi due scaffali più alti, subito sotto al soffitto, che non aprivo da vent’anni.
Ero convinto che contenessero solo i materiali della mia tesi di dottorato. Invece no. Ho (ri)scoperto quattro faldoni di carte appartenute a mia madre. Non ricordavo proprio di averle messe lassù. Avevo vissuto e dimenticato quelle carte.
Tra di esse (quaderni di appunti, bozze di articoli, poesie) ho trovato una cartella che riguarda Pranzi d’autore. Contiene ciò che oggi definiremmo Proposal: il progetto del libro proposto all’editore prima del via libera, del contratto e di mettersi al lavoro. Cartelle scritte a macchina (sulla Olivetti verde, un giorno ve la farò vedere), corrette in bozza, riscritte, appuntate in corsivo.
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