Mi ero completamente dimenticato che stavo tenendo un diario di bordo del nuovo lavoro. Forse perché non sono capace di scrivere diari. Così ho saltato un casino di tappe. Fino alla più importante. L’ultima
Tag: materiali per il nuovo libro
Roma 4 giugno 1944
«Vedo dei camion tedeschi, attorno ai quali si assiepava una quantità di gente. I militari tedeschi scaricavano viveri forse per far posto ad altri soldati in fuga. Vidi volare in aria e ricadere pesantemente sul selciato un’intera forma di parmigiano»
Pertini chiedeva le armi
«Andai a piazza Colonna, per me è indimenticabile l’atmosfera che si respirava quel giorno. Non c’era molta gente, ma c’era una grande inquietudine. Fu una cosa storica. Straordinaria»
Ognuno avrebbe potuto diventare un altro
La biografia deve «rappresentare l’individuo nei rapporti col suo tempo, e mostrare dove il tutto gli si opponga, dove lo favorisca, come egli ne abbia tratto una visione del mondo e dell’umanità, e come, se è artista, poeta, letterato, lo rifletta a sua volta. Ma per questo occorre qualcosa di pressoché irraggiungibile, cioè che l’individuo conosca se stesso e il proprio secolo…
Le cose fatte le cose da fare
Scrivo come un matto sotto le feste. Scrivevo come un matto quando non mi pubblicavano, perché smettere adesso? Non avrebbe senso. Comunque ora esco. Vado al cinema.
Non sembra ma sono a buon punto #2
Poco fa mi sono sorpreso a pensare: finora non hai potuto scrivere un rigo senza attingere alla storia, e alle memorie altrui, perché dovevi esporre epoche e luoghi (in quelle epoche) che non hai conosciuto. Ma più avanti, quando il tempo del racconto si farà più vicino, non avrai più bisogno di fonti per dire quel tempo, la città, gli esseri umani. Potrai sfruttare la tua stessa memoria.