Vivo e scrivo a Roma. Il mio ultimo romanzo è Lettere a una fanciulla che non risponde, Bompiani 2024.
Molti dei miei libri (non tutti) tradiscono una certa ossessione per la storia. Non so quando sia nata. Forse prima degli anni di studio. Dev’esserci un innesco da qualche parte nella remota infanzia. Ho pubblicato un romanzo: Storia aperta (Bompiani 2021, candidato al Premio Strega), nel quale, lavorando sull’archivio famigliare e la vita di mio padre, provo a raccontare il lungo viaggio di un figlio del Novecento tra adesione al fascismo, guerra, riscatto nella Resistenza.
Nel 2017: Mio padre la rivoluzione, storie e racconti sulla Rivoluzione russa (minimum fax, premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati). Nel 2014 ancora un romanzo: qui affronto il tema dell’emigrazione italiana in Argentina nel secondo Novecento, e poi la tragedia dell’ultima dittatura (1976-1983). Si intitola Stati di grazia (il Saggiatore). Nel 2012 ho esordito con Città distrutte. Sei biografie infedeli (Gaffi; nuova edizione il Saggiatore 2018, Premio Mondello e SuperMondello, Premio Volponi), una raccolta di racconti, ritratti di vite tra Novecento e Ottocento.
A volte mi occupo di altro. È successo in Qualcosa sulla terra (Edizioni Industria & Letteratura 2022), una specie di racconto di Natale, almeno nelle mie intenzioni, pubblicato in una collana dedicata alla narrativa di taglio medio-breve. Nel 2021: L’isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo), una storia illustrata dedicata alla tragica vicenda di Kalief Browder. Nel 2019 Il regno dei fossili (il Saggiatore), un romanzo il cui deuteragonista è Giulio Andreotti, colto in snodi rilevanti del suo tragitto attraverso il potere.
Giornalista, mi sono laureato in Lettere e Filosofia e ho conseguito un dottorato di ricerca in Storia della società europea. Per gli appassionati del genere, qui il mio Curriculum breve.