Zuppa di pesce all’Hawaiana (Kipling, «Capitani coraggiosi»)

Il giovane Harvey, ragazzo americano miliardario, cade in acqua scivolando sul ponte del transatlantico che deve portarlo in Europa. Viene acciuffato e salvato da Manuel, comandante della goletta We’re here (Siam qui) che gira per i mari del nord dietro ai grandi banchi di pesce. Come si sa, Capitani coraggiosi è la storia un po’ fiabesco-colorata e un po’ realistica di un apprendistato, di un passaggio dall’infanzia alla giovinezza, sperimentando i naufragi e i marosi degli oceani (e della vita).

In pochi mesi, aiutato da Manuel e soprattutto dal giovane Dan, Harvey cessa di essere «un oggetto di gran lusso con la marca di fabbrica ben visibile» e diventa uomo. Il passaggio di status è segnato da subito. Dopo essere stato ripescato in mare, Harvey si sveglia su un pagliericcio e divora un rusticissimo piatto di pezzetti di maiale arrostiti. Poi, all’ora di cena, «Harvey seguì Penn e sedette a tavola davanti a una gamella di stagno piena di lingua e interiora di merluzzo insieme a pezzetti di lardo e a patate fritte. Vicino alla gamella trovò una pagnotta di pane ancora caldo e una tazza di caffè nero molto forte. Affamati com’erano, attesero tuttavia che Pennsylvania recitasse solennemente la benedizione. Poi, si ingozzarono in silenzio, finché Dan, riprendendo fiato sopra la sua gamella, chiese ad Harvey come si sentisse, “Sono sazio, però c’è posto per un’altra gamella”».

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