Insomma, sto leggendo Il paese delle nevi di Kawabata e mi ritrovo a pensare a Murakami. Tra le geisha calligrafiche del primo e le formidabili donne pop del secondo ci dev’essere una qualche parentela. Nonne e bisnonne, prozie… Stesso sangue? Di certo le donne di Kawabata e quelle di Murakami condividono un aspetto: sono amabilmente, sublimemente imperscrutabili. E poi un altro nesso (tra gli autori): i dialoghi = sembrano usciti da penne fraterne, se non dalla medesima. E’ impressionante. Che dipenda dal traduttore comune (Giorgio Amitrano)?