Cos’hanno scritto e detto su “Città distrutte”

  1. Il 27 gennaio Matteo Marchesini, critico e poeta, dedica al libro un articolo sulle pagine de Il Foglio: “Il suo stile somiglia a una frana, al gesto bulimico di chi divora il tempo perché ne è ossessionato, e a ogni nuova pagina fa scorrere la bobina sempre più in fretta, mimando l`inadeguatezza della scrittura davanti alla vita. (…)
    Comunque sia, siamo di fronte a un caso di osmosi che funziona piuttosto bene. Ma forse dipende dal fatto che Orecchio, oltre a essere un vero narratore, è un vero storico: e occorrevano entrambe le vocazioni per descrivere in modo così convincente lo iato che si apre tra la forma e la vita là dove il successo personale non ha eliminato gli errori, i bivii, le casualità dell`esistenza”,
  2. Sul Paradiso degli orchi Alfredo Ronci scrive: “Malauguratamente è l’inganno la prima cosa a cui si pensa leggendo il libro. Cioè l’essere ingannati da una costruzione letteraria che ricorda altri. O forse solo uno: Roberto Bolaño. Ma chi ha buon occhio ha buon cuore (lasciatemelo credere). La chiave di lettura di Sei biografie infedeli è l’attesa: Davide Orecchio si distacca subito dal cileno e racconta con gagliarda precisione materia diversa dalla pseudobiblia o dalla mistificazione tipiche dell’autore di 2066. Dunque biografie, ma infedeli: nel senso che lo scrittore sente il bisogno di allontanarsi dalla verità non per puro gioco speculativo, ma crediamo per una sorta di autodifesa”
  3. Il 26 febbraio, sull’inserto culturale del Corriere della Sera, La Lettura (qui il pdf della pagina), il critico Daniele Giglioli riserva a Città distrutte questa recensione: “Diceva Giacomo Debenedetti che ci sono due tipi di artisti. Il primo è dotato di una felice facoltà di forgiare quasi naturalmente delle forme, cui solo in un secondo momento, e non sempre, si preoccupa di fornire una giustificazione in termini di significato. Il secondo è invece abitato e tormentato dall’oscura intuizione di un qualche senso da esprimere, e si fabbrica poi artigianalmente, spesso faticosamente, una forma in grado di portarlo in luce. Davide Orecchio, al suo esordio con Città distrutte. Sei biografie infedeli, è senz’altro del secondo tipo. Il procedimento costruttivo che presiede ai suoi racconti è complesso, tortuoso, labirintico. Orecchio crea personaggi di invenzione cui attribuisce però, attraverso una certosina opera di documentazione in cui si vale dei suoi studi dì storico, tratti, caratteristiche, vicende, opinioni, lettere e diari appartenenti a personaggi reali.(…)
    Il lettore è perennemente in sospensione, la prestazione che gli viene richiesta è una geometria variabile tra l’ansia e l’abbandono. La stessa in cui si aggirano i protagonisti dei racconti. Tema e struttura, visione e artificio si saldano perfettamente.(…) Piuttosto un lento soccombere a una lotta vana ma non indecorosa, resa in una scrittura di grandi mezzi, innervata di continui cambiamenti di ritmo, pause riflessive e accelerazioni vertiginose, con un materiale metaforico di prim’ordine, mai esornativo, sempre aderente all’oggetto”.
  4. DavideOrecchio
    @La_Lettura grazie per la splendida pagina che il 26/2 ha ospitato la bellissima recensione di Daniele Giglioli a “Città distrutte”
    Mon, Feb 27 2012 08:32:36
  5. Il giorno dopo, 27 febbraio, Arnaldo Colasanti parla del libro in tv, a Unomattina Caffè
  6. Il 4 marzo Seia Montanelli recensisce il libro sul Corriere Nazionale: “Orecchio ha uno stile molto personale, una scrittura accurata, precisa, a tratti poetica che all’improvviso si impenna, rincorre la storia, porta il ritmo quasi all’acme, per rendere l’inafferrabilità dell’esistenza. Stupisce questo libro sia il suo esordio”.
  7. Il 7 marzo a Roma, libreria Feltrinelli di via del Babuino, si tiene la presentazione del libro. Intervengono Paolo Di Paolo, Raffaele Manica e Miguel Gotor
  8. Paolo Di Paolo su “Città distrutte” di Davide Orecchio
    Thu, Mar 15 2012 06:28:24
  9. Raffaele Manica su “Città distrutte” di Davide Orecchio
    Wed, Mar 14 2012 16:43:02
  10. Miguel Gotor su “Città distrutte” di Davide Orecchio
    Thu, Mar 15 2012 06:41:34
  11. L’8 marzo Città distrutte è il libro del giorno a Fahrenheit RadioTre.
  12. Il 9 marzo, nella sua recensione su Il Riformista, Francesco Longo scrive: “Non sono racconti e non sono biografie. Sono forse l’anello mancante tra questi due generi letterari. Certamente, sono sei testi pieni di intarsi e citazioni, costruiti con tasselli di lettere, diari, leggende e, testimonianze, materiali che danno vita a un’ineffabile stratificazione linguistica che la copertina del libro definisce come ‘Sei biografie infedeli'”
  13. Il 10 marzo Andrea Carraro, Andrea Caterini e Andrea Di Consoli presentano il libro a Libri Come, Festa del libro. Roma
  14. La presentazione di Città distrutte a Libri Come
    Sun, Mar 11 2012 14:46:45
  15. Il 13 marzo Alfredo Ronci segnala il libro in un’intervista al blog dell’Indice: “Orecchio ha esattamente stravolto il ‘registro’: ha raccontato storie mischiando realtà e fantasia, con un linguaggio adeguato e letterariamente efficace”.
  16. Il 16 marzo Giovanni Dozzini, su Europa, giudica così il libro: “Cominciare con in mano un lume a far da guida tra le tracce disseminate nei libri e nelle cose e finire lasciandosi trasportare dall’esigenza di narrare, incastonando ogni cosa laddove dovrebbe essere. E il sospetto è avvalorato proprio dalla qualità della lingua di Orecchio: eccellente. Straniante, incalzante, arcaica, sempre in equilibrio, a tratti nobilmente noiosa. Non ci sono molti scrittori, oggi in Italia, che scrivono così bene. Città distrutte è un libro insolito e bello, dunque, di forma e di sostanza”.
  17. Enrico Galantini parla del libro nel suo blog (17 marzo). “Vita e letteratura (e storia)  s’intrecciano nelle pagine di Orecchio per dar vita a un impasto assai originale e coinvolgente. (…)
    La sua lingua non è facile, per scelta non è mai banalmente scorrevole, e ci offre però momenti vertiginosi di una bellezza a volte quasi dolorosa”
  18. Il 27 marzo Angelo Guglielmi, sull’Unità (qui il pdf della pagina), scrive: “La migliore virtù di Davide Orecchio, la ragione per cui può essere apprezzato, è la qualità della scrittura. Ma anche qui scegliendo da racconto a racconto. Dei sei racconti raccolti in Città distrutte i più interessanti (e convincenti) sono i primi due, l’uno con al centro la ragazza argentina, sequestrata dagli squadroni della morte e da questi violentata e seviziata, che muore al posto di un’altra prigioniera che le assomiglia come una goccia d`acqua ma che all’incontrario di lei ha un figlio piccolo da amare e far crescere (dunque si sacrifica in nome del futuro); l’altro con al centro un povero contadino molisano che, con le sue virtù di dedizione, abnegazione e onestà, dopo avere dedicato la sua vita alla cura e possibilmente all’emancipazione della sua gente oppressa da miseria e schiavitù, quasi alla fine della carriera, viene eletto, superando invidie e inganni, deputato nelle liste del Partito comunista e si trasferisce a Roma dove a Montecitorio (che sia il destino per quelli che ci entrano?) avvizzisce e muore”. Il testo integrale nel link sotto
  19. Sull’Indice dei libri del mese di aprile, Angelo Ferracuti recensisce il libro giudicandolo «di solida e insolita compostezza formale, dalla
    scrittura abilmente scolpita da una ritmica esatta che mischia sapientemente
    reperto memoriale, ricerca storica sul campo, quindi “le carte”, un corredo di
    letture riverberanti e contestuali molto ricco, all’infedeltà, peraltro
    annunciata dal sottotitolo, di un’immaginazione che inventa dal vero
    lasciandosi uno spazio di verosimile quanto mai azzardata parte di finzione. (…) come scrisse Thomas Bernhard, “alla fine quello che importa
    è soltanto il contenuto di verità della menzogna”, e l’autore di questo libro,
    che lo sa perfettamente, si diverte a depistare di continuo il lettore.

    Forse quello che sorprende di più è la lucidità con la quale
    il narratore restituisce queste vite eccentriche costruendole da un magma
    complesso, che le affratella ad altre, le ingorga incrociandole, le rende
    complesse, legandole indissolubilmente ai movimenti collettivi di più epoche,
    in una sorta di bricolage.

    Con la rara capacità di reperire però anche una specie di
    midollo esistenziale costruito sui fatti salienti, sui movimenti necessari, non
    solo quelli memorabili, i grandi fatti, ma quelli dove l’intensità massima
    raggiunta nella curvatura interna di una verità esistenziale rende essenziale
    la persona-personaggio così come le silhouette di Alberto Giacometti.

    Vengono in mente i Narratori
    delle pianure
    di Gianni Celati, o ancora meglio le Vite di uomini non illustri di Pontiggia, e, come i prototipi umani
    inventati dai nobili predecessori, anche questi di Orecchio si faranno a lungo
    ricordare». Il testo integrale della recensione

  20. Angelo Ferracuti
    Ne L’INDICE dei Libri in edicola, un mio consiglio di lettura sul libro “Città distrutte” di Davide Orecchio
    Tue, Apr 03 2012 13:56:02
  21. Andrea Caterini ne parla in questa intervista a viadeiserpenti.it
  22. Il libro viene presentato presso la sede dell’Anci a Roma, nell’ambito di Libri in Comune, il 4 aprile. Il Corriere della Sera riporta la notizia nell’edizione romana
  23. tr3nta_mag
    (Asca) 15:52 Comuni: Anci domani a Roma presentazione libro ‘Citta’ distrutte’: (ASCA) – Roma, 3 apr – ”Citta’… http://bit.ly/HOBXwB
    Tue, Apr 03 2012 10:10:30
  24. Cittalia
    Libri in Comune, Cittalia partecipa alla presentazione di “Città distrutte” http://bit.ly/H0BpF8 #Ifel #città #anci @anci_giovane
    Fri, Mar 30 2012 08:40:57
  25. cleliaverde
    finito #cittàdistrutte di #davideorecchio non posso che riporlo sullo scaffale dei capolavori http://cittadistrutte.com/ http://pic.twitter.com/WSkD3w9R
    Mon, Apr 09 2012 18:12:42
  26. Enzo Baranelli su Cabaret Bisanzio scrive: “Città distrutte è un’opera di grande rigore, forza ed empatia. Qualcosa nello stile ricorda Pavese, una musicalità nella cadenza e nella scelta delle parole, come in “Dialoghi con Leucò”: attraverso il racconto, le vite svelano radici mitologiche, perché infedeli, illuminate e misteriose. (…)
    Straordinaria è la prosa lirica che contraddistingue la biografia, ampiamente infedele, di Andrej Tarkovskij. Le citazioni in epigrafe al racconto avvertono subito il lettore sul soggetto della biografia, ma i due personaggi, quello creato da Orecchio e Tarkovskij “iniziano a somigliarsi dopo i vent’anni”. Attraverso l’invenzione il lettore può sperimentare l’emozione della narrativa, della storia immaginata e anche ritrovare il grande regista russo. Districare i fili delle biografie infedeli non è opera semplice e neppure da prendere in considerazione; bisogna abbandonarsi alla letteratura. Le parole rotolano sulla lingua, dapprima come semplici suoni, poi immagini, ombre, notti insonni, desideri, morte, speranze, vizi assurdi. Le maglie della rete-racconto raccolgono i collegamenti: il resto è poesia che lega tutto nell’opera che si ha tra le mani, testimonianza di testimonianze e magico incontro tra le parole, come trai personaggi e le persone”.
  27. Il 22 aprile se ne parla a Radio Città Futura
  28. Un’intervista dal sito Les Flaneurs
  29. nipotedirameau
    LesFlaneurs.it – Labirinti Urbani Liquidi – Tutte le città distrutte di Davide Orecchio http://shar.es/rFR99 via @sharethis
    Mon, Apr 23 2012 11:11:33
  30. Il 29 aprile su La Lettura Paolo Di Paolo cita il libro in un intervento su scrittori e storia: «Quest’ingresso nella vita e quest’apprendistato alla morale civica e ai sentimenti in anni di dura prova, è bello e convincente, ma ci si chiede se lo sfondo — Roma, la guerra, il popolo di allora — non siano una fuga dall’oggi». Con queste parole il critico Goffredo Fofi ha recensito l’esordio di Paola Soriga, Dove finisce Roma (Einaudi), che rinverdisce in modo creativo il filone resistenziale della nostra narrativa. Il giovin scrittore diligente che volesse far tesoro delle voci della critica, rischia d’essere disorientato. Ricapitoliamo. Scrivere del presente è pericoloso, scivoli nella cronaca in un attimo e nemmeno te ne accorgi, vieni «pietrificato» dalla Medusa dell’oggi mostruoso: per vincerla, infatti, serve lo scudo dell’eroe Perseo, che fa riflettere lo sguardo altrove. Sì, certo, ma dove? Non al proprio ombelico. E allora? Per restare in aria di miti, ecco che — deposti gli scudi — viene voglia di infilarsi nei panni di Orfeo e guardare indietro, in cerca di Euridice. Interrogare il passato, recuperare storie sommerse, reinventarle, magari con l’intenzione di riscattare la propria stessa inconsapevolezza e ignoranza, di ripristinare quella «forza di gravità storica» che sembra perennemente in pericolo. È solo una coincidenza? Notava Daniele Giglioli sulla «Lettura» del 22 aprile che in libreria, negli ultimi mesi, sono arrivati in gran numero romanzi che potremmo definire «storici»: lui ha citato quelli di sfondo bellico; aggiungerei uno dei libri più misteriosi e originali di questa stagione, Città distrutte di Davide Orecchio, storico di formazione e narratore-archeologo; Dove sono di Stefania Scateni, che ha riportato alla luce le «tabacchine» degli anni Cinquanta, le loro voci, la forza d’animo, il dolore; Prima del disincanto di Attilio Wanderlingh, che ha ricomposto pezzi di storia privata e pubblica — gli anni del fermento e del «vogliamo tutto», prima della palude degli Ottanta. E Una storia chiusa di Clara Sereni che, a dispetto del titolo, riapre i conti con la storia italiana recente…
  31. rassegna_it
    La storia di Eschilo Licursi, da “Città distrutte” di Davide Orecchio http://goo.gl/oZNFk
    Tue, May 01 2012 20:41:18
  32. Il 1 maggio una segnalazione sul mensile Gentleman
  33. Il 4 maggio Filippo La Porta recensisce il libro su Left-Avvenimenti.
  34. Paolo Giovannetti, su La Lettura del Corriere della Sera, 6 maggio, segnala Città distrutte tra i tre migliori libri dell’anno.
  35. Su ChronicaLibri, il 7 maggio, la recensione di Giulio Gasperini
  36. raffaelecoruzzi
    RT @DavideOrecchio: Recensioni e opinioni su Città distrutte http://ff.im/-W6Ucn
    Mon, May 07 2012 13:30:36
  37. Il 17 maggio Helena Janeczek sceglie e presenta il libro alla Casa delle Letterature di Roma
  38. helenajaneczek
    Se non potete venire a sentirci giovedì 17 alle 18.30 alla #casadelleletterature (Roma), ACCATTATEVI “Citta Distrutte” di @DavideOrecchio!
    Tue, May 15 2012 06:37:37

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