Interno, esterno

Interno
L’altra notte, poco dopo l’ora che è adesso, mi sono svegliato e ho visto un ragno bianco che saliva verso il soffitto sulla sua tela. Era bianco nel buio come in un negativo di fotografia su pellicola. Poi ho acceso la luce e non l’ho più trovato. Qui mi suggeriscono che sognavo. Ma tenevo gli occhi aperti. Lo guardavo. Una creatura di fili di neve. E sapeva il fatto suo. Aveva il gesto inconfondibile della realtà. Molto preciso e volitivo. Non aveva nulla a che fare con me. Mica mi apparteneva. Se i sogni avessero quest’autodeterminazione, saremmo tutti matti da legare. Non poteva essere un sogno, dài

Esterno
Su Viale X strepitoso sorpasso a destra a velocità da Tangenziale ≥ 80 km/h di un non-paterno in Honda™ SH 200³ Rolex™ Gmt al polso cuffie bianche iPhone™ che sbucano dalla giacca destrutturata occhiali da sole. Poi inchioda alla piazza davanti alle strisce. E’ fortunato che gli funzionano i freni. Attraversa una scolaresca di bimbi con la maestra. Se non gli funzionavano i freni il non-paterno investiva la scolaresca tutta. E la maestra. Cui all’improvviso lui grida ad altissima voce, scherzoso e burlesco: “Maestra! Maestra! Faccia attenzione con questi bimbi!”. Poi si rivolge a una fanciullina in mezzo alle strisce che attraversa coi compagnucci: “Amore™! Ci sei anche tu!”. La bambina però non risponde al non-paterno suo padre. Oppure la risposta è un silenzio. Non ho visto sorrisi fanciulleschi ma potrei sbagliarmi. Boh.