Una targa in memoria di Giuseppe Di Vittorio. Una pagina classica di Primo Levi sull’impurezza e l’antifascismo. Una lettera dal padre, bambino ebreo ungherese scampato al genocidio nazista, alla figlia, nata libera in Svezia. Un consiglio molto saggio: mai commiserarsi
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Alcune foto dai giri per l’Italia
In viaggio tra Venezia e Cornuda, Jesolo e Catania, Bologna e Roma e Perugia, Asiago, Cortina e ancora Venezia. Provando a parlare di «Mio padre la rivoluzione». Al fianco di scrittrici e scrittori che stimo, e di buon carattere, e di compagnia piacevole. Insomma: l’inopinato itinerario del Premio Campiello
Non essere
Esattamente 10 anni fa, di questi tempi, concludevo la stesura di un manoscritto che s’intitolava Città distrutte, e iniziavo a mandarlo in giro. Senza immaginare che avrebbe atteso 4 anni la pubblicazione. In realtà senza immaginare nulla di nulla. Fu un inverno da covo. Anche la mia compagna lavorava a una ricerca e quel gennaio, quel febbraio, uscimmo poco la sera. Ripresi a suonare la chitarra, imparai le accordature aperte, guardavo film di Hitchcock e concerti dei Radiohead. Ero abbastanza felice. Avevo messo il tempo in letargo: è un evento esistenziale rarissimo che si giova del non avere progetti né…
DeLillo, Antonioni
Ha una voce gutturale, liquida, roca. Racconta Deserto rosso di Antonioni. Dice i colori del film. Rosso, amaranto, rosa, viola, nero, grigio. Descrive persone, paesaggi. Le parole s’impastano nel catarro, sembrano fragili quando scorrono su per la fiala del collo. Nel crogiolo c’è un’ebollizione. I due antipodi sono il coagularsi e lo squagliarsi: delle parole. Ma riesce sempre. S’inceppa solo due volte. Prosegue. Il testo è una chimica. A volte dimentica la necessità del microfono. Ora siede, risponde alla domanda, scorda il microfono sulla coscia, tira su il microfono con un gesto geometrico, per parlare ti serve il microfono, lo…
«Hai sentito il terremoto»
In Italia 25mila persone, attraverso un sito web, descrivono terremoti. Compilano questionari. Alcune di loro rendicontano la paura, le sensazioni che hanno provato, l’intensità delle oscillazioni sismiche, gli effetti sulle case che abitano. I racconti si sedimentano in un archivio digitale che va oltre la sismologia, si fa memoria e fonte dei sismi. Pochi mesi fa, dopo una presentazione in una libreria, mi si accostò un signore e mi disse: «Sa, io sono un geologo, e insieme ad altri ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia mi occupo di un sito: Hai sentito il terremoto». Gli chiesi di spiegarmi…
L’anima della terra
Terre povere, terre tristi, così tristi che possiedono un’anima! Antonio Machado Sicilia, Gibellina Vecchia, Grande Cretto di Alberto Burri.