Ho votato

Il mio Io, il mio Super Io e soprattutto il mio Es non entreranno mai tutti nel mio Io elettorale. Perciò sono andato a votare lasciando l’Es a casa. Ma sono andato molto volentieri, perché il voto mi consente di tornare nella mia scuola elementare, diventata adesso il mio seggio.

scuola

Salgo nel boschetto che porta ai suoi padiglioni. Calpesto la ghiaia dello spiazzo. M’infilo nell’edificio principale ed esprimo i miei suffragi. All’uscita resto un po’ nel cortile, provando a ricordare gli anni delle corse sfrenate, della ricreazione, della fila verso il refettorio, del grembiule bianco e del metro d’altezza. Tempo fa, quassù, addirittura nevicò.

neve a roma

Sono fortunato ad avere un seggio così. Una scuola bellissima e la scuola della mia memoria. Quanto al voto, oggi come quasi sempre vale la massima di Italo Calvino (da La giornata d’uno scrutatore, cit. da A.M. su Facebook):

«Nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principi lì: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire».

firenze

E vale anche Charles Baudelaire (cit. da S.L. su Facebook):

«Quando c’è la Repubblica faccio il poeta. Quando c’è la Monarchia, faccio il repubblicano».