Un Pier Luigi Bersani pacato, ammaccato ma di una sincerità e onestà tali che è impossibile non volergli bene, è sceso in conferenza stampa il 26 febbraio, all’indomani di un voto che neanche Winston Churchill saprebbe gestire, e ha preso un impegno importante: niente governissimo con Berlusconi. C’è da prendere una “strada opposta”. C’è una “esigenza di novità”. Sembra dunque che il centrosinistra voglia provare a governare aprendo al Movimento 5 Stelle. E, aggiungo io, il M5S farebbe bene ad ascoltare e a rendersi disponibile. È possibile questo scenario? È probabile? È verosimile? Forse nessuna delle tre. Forse è, semplicemente, inevitabile.
Ieri sera Giordano Bruno Guerri su Sky ha paragonato queste elezioni a quelle del Primo dopoguerra, quando socialisti, popolari e liberali non si allearono tra loro per arginare il fascismo appena approdato in Parlamento. Evidente analogia con un governissimo in funzione antiGrillo. Grillini come élite di giovani “antropologicamente” diversi dalle forze tradizionali (così com’era il fascismo del 1919-21).
Bruno Guerri è intelligente e usa con astuzia argomenti per metterci in guardia. La lezione della storia eccetera eccetera. Ora, io sono meno intelligente e di sicuro mi sbaglio, ma penso che Bruno Guerri si sbagli. Perché la storia si ripete ma in forme diverse. La forza eversiva nel Parlamento che ci consegnano queste elezioni non è Grillo ma il centrodestra della Lega e di Berlusconi. O comunque quella è la forza “più” eversiva. Dunque è dovere del centrosinistra mettere in campo un’alternativa a B. con chi ci sta, M5S compreso.
Inoltre, se il Pd fa il governissimo col Pdl, alle prossime elezioni non dovrà affrontare Grillo ma la reincarnazione di Hitler. Ma questa ipotesi a oggi sembra scongiurata.
Inoltre, siccome pensavo di essere di sinistra e mi sono risvegliato elettore di una coalizione, invece, che di fatto occupa il Centro del Parlamento, moderata, un po’ bollita e guidata all’insegna del pater familias, e siccome non penso di riconoscermi del tutto in questo scenario, pretendo coraggio = un nuovo gruppo dirigente (e non semplicemente giovani cooptati in funzione di crema antirughe) e proposte vere che sappiano includere quelli che stanno fuori dalla casa del pater familias. Non è possibile che tutte le forze politiche nuove in questo Paese crescano sempre FUORI dal centrosinistra. Un nuovo gruppo dirigente che non spari scemenze contro l’articolo 18 e che sappia parlare ai ceti deboli, altrimenti fa la fine di Renzi ed è solo tempo perso.
Inoltre: sarà bene risparmiarci la sindrome di Fort Alamo, della governabilità, del governo dello spread e della responsabilità. Sarà bene non fare leva sulle nostre paure, non prometterci eurosogni tranquilli, non curarci la Merkel e i Btp col Lexotan dell’instabile stabilità parlamentare, allo stesso tempo dandoci il terrore con la stessa Merkel, i Btp e i conti in banca. Questo è, appunto, lo scenario della paura. Del buongoverno tranquillante che si nutre dei suoi stessi incubi. Per piacere, risparmiatecelo. Questa volta non basterà. Merkel o non Merkel. Questa volta occorre coraggio.
Inoltre: che nessuno si metta a gridare che ha vinto. Mi sembra evidente che non ha vinto nessuno.
Ma io non sono intelligente, capisco poco di politica e non vado a commentare le elezioni in tv. Quindi non badate troppo a quello che ho scritto.
Grazie per il tuo commento, Carlo. Resta la sensazione di un’enorme occasione sprecata. Ciao
ebbene si! io queste cose le condivido tutte. Che il Berlusconismo sia più eversivo perfino delle Brigate Rosse lo penso dal 1994.
Quella è la forza autenticamente contro ogni genere di “regole” democratiche. Quella che “la sovranità del popolo” non sa proprio che sia visto che “conosce antropologicamente” soltanto “pubblici” di tele-aspettatori
Pubblici da ammansire e imbonire. Pubblici da manovrare per indirizzarli sempre nella direzione voluta dal Gran Manovratore
Questo non ha capito il PDS-DS-PD. Han sempre pensato di venire a onorevoli accordi con questi “terroristi” di centrodestra. E si son fatti prendere per il naso mille e mille volte.
Domenica non ha vinto nessuno semplicemente perchè per vincere occorre una visione a medio-lungo termine e pure Bersani ( bravissima e onestissima persona ) in questa materia zoppica assai. Ha fatto passaar il messaggio che se governa lui si occuperà semplicemente di “gestire un pò meglio l’Esistente”
Un autogoal colossale! Mi venivano i brividi ad ascoltare le sue frasette
“un pò di lavoro, un pò di legalità un pò di moralità”.
Un leader ha il dovere di coinvolgere un popolo in una visione del futuro da guadagnarsi ogni giorno. Un leader deve far mettere in cammino il suo popolo la sua comunità. E per camminare occorre un coraggio piccolo e allo stesso tempo grande. Occorre andare anche quando ancora non si vede ciò che ci aspetta. Ma il viaggio siamo noi. E’ l’andare che è importante. Lui si è accontentato di dire se governo io migliorerò appena “un pò di cose” ma in un paese agonizzante e squarciato dalla sofferenza sociale questo oggi non è più sufficiente. Grazie ancora della tua incisica e onestissima analisi. E’ stato un piacere leggerti. Carlo