La sala di sorveglianza sismica

Di recente ho visitato la Sala di sorveglianza sismica dell’Istituto nazionale di geofisica. Qui è dove controllano 24 ore su 24 le scosse in Italia. Un orologio atomico scandisce il tempo. Dodici schermi su una parete intera di metri quadrati rilevano i segnali dalle stazioni sismiche. La magnitudo varia sulla mappa in sfere di colori diversi. Il rosso è il più grave. C’è anche un telefono rosso, e uno bianco: servono per comunicare col ministero dell’Interno e la protezione civile. Mentre ero nella sala, già 13 terremoti erano avvenuti, in poche ore, non percepiti da nessuno probabilmente. La rete sismica mondiale – mi hanno spiegato all’Ingv – nasce con la Guerra fredda. Presero a fare i test nucleari sotto terra, e a camuffarli nelle zone sismiche, dentro le onde sismiche. Così, per avere intelligenza gli uni degli altri, e dell’altrui potenza nucleare, svilupparono la scienza dei sismometri, e la tecnologia che ci resta.

ingv