«Hai sentito il terremoto»

In Italia 25mila persone, attraverso un sito web, descrivono terremoti. Compilano questionari. Alcune di loro rendicontano la paura, le sensazioni che hanno provato, l’intensità delle oscillazioni sismiche, gli effetti sulle case che abitano. I racconti si sedimentano in un archivio digitale che va oltre la sismologia, si fa memoria e fonte dei sismi.

Pochi mesi fa, dopo una presentazione in una libreria, mi si accostò un signore e mi disse:

«Sa, io sono un geologo, e insieme ad altri ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia mi occupo di un sito: Hai sentito il terremoto».

 

ingv

Gli chiesi di spiegarmi meglio. Cos’era questo sito, e cos’aveva di interessante?

«Raccogliamo testimonianze e informazioni sui terremoti che avvengono. Ci scrivono migliaia di persone. Da qualche tempo abbiamo aperto un’area di compilazione libera. E le persone si sono messe a raccontare».

Il geologo (che si chiama Valerio De Rubeis) mi invitò a leggere quei testi. Andai a trovarlo. Lui e i suoi colleghi mi spiegarono il lavoro, la ricerca. Appresi le storie e ora le racconto su pagina99 in edicola questa settimana (da sabato 16 a venerdì 22 gennaio).

La sala di sorveglianza sismica

Di recente ho visitato la Sala di sorveglianza sismica dell’Istituto nazionale di geofisica. Qui è dove controllano 24 ore su 24 le scosse in Italia. Un orologio atomico scandisce il tempo. Dodici schermi su una parete intera di metri quadrati rilevano i segnali dalle stazioni sismiche. La magnitudo varia sulla mappa in sfere di colori diversi. Il rosso è il più grave. C’è anche un telefono rosso, e uno bianco: servono per comunicare col ministero dell’Interno e la protezione civile. Mentre ero nella sala, già 13 terremoti erano avvenuti, in poche ore, non percepiti da nessuno probabilmente. La rete sismica mondiale – mi hanno spiegato all’Ingv – nasce con la Guerra fredda. Presero a fare i test nucleari sotto terra, e a camuffarli nelle zone sismiche, dentro le onde sismiche. Così, per avere intelligenza gli uni degli altri, e dell’altrui potenza nucleare, svilupparono la scienza dei sismometri, e la tecnologia che ci resta.

ingv