Non sembra ma sono a buon punto #2

Entro nell’ottavo mese dall’inizio, e me ne mancano molti di più per arrivare alla fine. Eppure, anche se non sembra, sono a buon punto.

Nel racconto di una vita e di un secolo.

Ho sentito dire a Spielberg in un documentario che lui dà il meglio di sé quando si trova in un angolo, con le spalle al muro.

E se facessi del suo metodo un insegnamento?
(Bisogna ispirarsi a quelli bravi, altrimenti è inutile ispirarsi)

Quando sei con le spalle al muro, prova a salvarti.

Perché qui tutto è stato detto, testimoniato, scritto, raccontato.

Ma questo è un viaggio a piedi.

Non sono consentiti sorvoli.

Poco fa mi sono sorpreso a pensare: finora non hai potuto scrivere un rigo senza attingere alla storia, e alle memorie altrui, perché dovevi esporre epoche e luoghi (in quelle epoche) che non hai conosciuto. Ma più avanti, quando il tempo del racconto si farà più vicino, non avrai più bisogno di fonti per dire quel tempo, la città, gli esseri umani.

Potrai sfruttare la tua stessa memoria.