Sabato 11 febbraio 1933. Martin Plettl, presidente del sindacato tessile tedesco e militante socialdemocratico, passeggia in una foresta che circonda Berlino assieme a un viaggiatore americano, che gli chiede:
– Ma se Hitler [già al governo in coalizione con Hugenberg, ndr] farà questa mossa, come reagirete? E se Hitler farà quest’altra mossa, come reagirete?
Plettl sorride ed è incomprensibilmente (per il suo interlocutore) calmo:
– Abbiamo valutato tutti gli scenari, ogni possibilità, e siamo preparati. In caso di emergenza, la grande macchina del sindacato saprà reagire prontamente. Entro un’ora l’intera organizzazione, in ogni parte della Germania, si metterà in movimento. Ma non si preoccupi, Hindenburg non consentirà mai una dittatura.
Conversazione realmente avvenuta a:
16 giorni dall’incendio del Reichstag,
17 giorni dalla sospensione delle libertà civili,
22 giorni dalle elezioni che daranno la maggioranza al Partito Nazista,
3 mesi e mezzo dalla distruzione del movimento sindacale tedesco,
3 mesi e mezzo dall’arresto di Plettl,
4 mesi e mezzo dallo scioglimento della SPD,
6 mesi e mezzo dalla proibizione di qualsiasi partito o associazione non nazista.
(Cose che possono capitare quando la tua classe dirigente non è all’altezza della situazione)