… e pare sia commestibile. Su Mangialibri Simone Visentini recensisce con belle parole «Stati di grazia»:
«Ci sono ancora altri personaggi e storie, trame da scoprire che nascondono un grande lavoro di documentazione ma lasciano alla luce del sole il valore di questa grande letteratura. Incalcolabile. Questo romanzo marchia a fuoco. Un simbolo che scende nella carne e brucia la pelle, lascia l’odore acre delle cose arse vive. Forse è il figlio impossibile di Puttane assassine e Un amore, ma è la parola dell’entusiasmo che ti coglie impreparato dopo una lettura nuova e a lungo attesa contro quella di chi è accorto nel giudizio».
La recensione integrale (lievemente spoiler) si può leggere qui; ringrazio molto il suo autore.