Qualche ragionamento su «Purgatorio» di Tomás Eloy Martínez

Purgatorio

Su alfabeta2 del 7 giugno 2015 ragiono su Purgatorio (Edizioni Sur), l’ultimo romanzo dello scrittore argentino Tomás Eloy Martínez.

Quando un regime inventa storie, alla letteratura cosa resta da fare, assecondarle o contestarle? Il regime è uno scrittore dozzinale, crea trame modestamente fittizie. Simile a un abito lacerato da buchi, il racconto maldestro che il regime cuce non nasconde appieno la realtà che pretende di mascherare; dagli squarci la verità affiora, e chi ha coraggio la vede. Dunque bisogna credere o dubitare? Sottomettersi alle menzogne ansiolitiche (oppure ansiogene, se occorre che siano) o cercare il vero, sebbene feroce, e quindi resistere? E come si deve ricordare (o dimenticare), e raccontare, un’epoca atroce?
L’ultimo libro di Tomás Eloy Martínez (1934-2010, già autore del capolavoro Santa Evita, tra i più importanti scrittori argentini degli ultimi decenni) espone un problema non solo politico ma letterario, e ha il grande pregio di non risolverlo.

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