We are family

Ecco la lista dei miei amici mancati. La famiglia immaginaria.

Avrei voluto che, a 10 anni d’età, Huckleberry Finn fosse stato al mio fianco. A 17 quel posto l’avrei regalato al grande Meaulnes e al giovane Holden. A 20 a Ulises Lima e Arturo Belano. Verso i 30 anni ecco che mi accompagno a Swann. Nei 40: Bernardo Soares, Pierre Bezuchov e Klara Sax. Klara Sax resta anche a 50 e a 60. Klara Sax mi piace, è più di un’amica.

Sul trono del padre siede ancora lui: Bezuchov. La madre che metto al mondo è Hannah di “Michael mio”.

Se poi nel mio mondo ci fosse stato un Dio, avrei voluto un Dio creato da Kurt Vonnegut; un Dio tollerante che avesse consentito ribellioni contro la realtà, controrealtà.

Come sorelle le “Piccole donne”. Come fratelli i partigiani di Beppe Fenoglio.

E le sue parole, se questo mondo di amici fratelli e sorelle fosse esistito, avrebbero obbedito allo stile di Parise e di Borges. Uno stile sole e uno stile luna. Sole e luna servono anche al mondo che non c’è.

Come leggere un libro. I consigli di Kurt Vonnegut

Nel 1965 Kurt Vonnegut tenne un corso di Teoria e forma della fiction in un laboratorio di scrittura. Una sua studentessa, Suzanne McConnell, ha conservato il compito che Vonnegut le aveva assegnato per le sue esercitazioni (ne parla Slate in questo articolo). È scritto in forma di lettera (ed è stato pubblicato in Kurt Vonnegut: Letters):

«Vorrei che le tue tesine fossero ciniche e religiose allo stesso tempo. Voglio che adori l’universo e che sia facile piacerti, ma voglio che tu sia anche pronta a trattare con impazienza quegli artisti che offendono le tue convinzioni più intime riguardo a cosa è o dovrebbe essere l’universo.

Ti invito a leggere i 15 racconti in Masters of the Modern Short Story. Leggi per il tuo piacere e soddisfazione, cominciando ogni racconto come se, solo sette minuti prima, avessi bevuto un bicchiere del miglior liquore.

La copertina del libro

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