We are family

Ecco la lista dei miei amici mancati. La famiglia immaginaria.

Avrei voluto che, a 10 anni d’età, Huckleberry Finn fosse stato al mio fianco. A 17 quel posto l’avrei regalato al grande Meaulnes e al giovane Holden. A 20 a Ulises Lima e Arturo Belano. Verso i 30 anni ecco che mi accompagno a Swann. Nei 40: Bernardo Soares, Pierre Bezuchov e Klara Sax. Klara Sax resta anche a 50 e a 60. Klara Sax mi piace, è più di un’amica.

Sul trono del padre siede ancora lui: Bezuchov. La madre che metto al mondo è Hannah di “Michael mio”.

Se poi nel mio mondo ci fosse stato un Dio, avrei voluto un Dio creato da Kurt Vonnegut; un Dio tollerante che avesse consentito ribellioni contro la realtà, controrealtà.

Come sorelle le “Piccole donne”. Come fratelli i partigiani di Beppe Fenoglio.

E le sue parole, se questo mondo di amici fratelli e sorelle fosse esistito, avrebbero obbedito allo stile di Parise e di Borges. Uno stile sole e uno stile luna. Sole e luna servono anche al mondo che non c’è.

Con quel che costa oggi la benzina

9 – Con quel che costa oggi la benzina, l’unico che può permettersi la velocità è Usain Bolt.

8 – Con quel che costa oggi la benzina, #Conrad vince e perde nello stesso tempo. #lalineadombra #bonaccia #ferminelloceanoforever.

7 – Con quel che costa oggi la benzina, non aspettatevi troppe stelle cadenti.

6) Con quel che costa oggi la benzina, Cortázar aveva capito tutto: entra in una galleria a Buenos Aires, esce in una metro di Parigi #genio.

5) Con quel che costa oggi la benzina, stravince #Borges. Il suo Aleph non esiste e non c’è (max un’occhiata in cantina). Grosso risparmio.

4 – Con quel che costa oggi la benzina, altro che The Old Patagonian Express. Al limite un Latina-Formia. #Theroux perde, #Pennacchi vince.

3 – Con quel che costa oggi la benzina, non ti verrò mai a trovare amore mio, ma scriverò un romanzo epistolare (o al limite una mail).

2 – Con quel che costa oggi la benzina, vince la poetica di #Proust e #Onetti: letto, cuscini, carta e penna.

1 – Con quel che costa oggi la benzina, il nuovo #Kerouac e il nuovo #Chatwin se ne resterebbero a casa a scrivere romanzetti introspettivi.

Le lezioni americane di Jorge Louis Borges (audio)

Nel 1967-68 Jorge Louis Borges tenne un ciclo di sei lezioni sulla letteratura all’Università di Harvard. Siamo nell’ambito delle Norton Lectures, che hanno ospitato dal 1925 a oggi letture prestigiose (le “Lezioni americane” di Italo Calvino nascono lì). Quanto espose lo scrittore argentino è diventato anche un libro, pubblicato in Italia da Mondadori (“L’invenzione della poesia“). Il settantenne Borges, come ricorda Terranauta nel recensire il volume, era ormai del tutto cieco e non si presentò al pubblico con dei testi scritti:

«… le lezioni di Borges hanno un carattere più informale, dovuto al fatto che vennero tenute a braccio, senza l’aiuto o la consultazione di minuziosi appunti preparatori, che tra l’altro Borges, ormai quasi completamente cieco, non avrebbe neanche potuto utilizzare. Questa particolarità fa aleggiare nelle lezioni americane dello scrittore di Buenos Aires quel singolare piacere della conversazione letteraria che era tipico delle sue conferenze pubbliche». Continua a leggere “Le lezioni americane di Jorge Louis Borges (audio)”

Per capire Ernesto Sabato…

 … Può tornare utile quest’articolo pubblicato da Qué leer. In 99 anni e 9 mesi di vita di uno scrittore accadono molte cose. Accade d’incontrare il successo, di litigare con Borges, di non capire la ferocia di una dittatura, di essere rifiutato da una nuova generazione di scrittori, di essere dimenticato, poi ricordato, poi riscoperto, e solo alla fine di morire.