Ringrazio il Festival Grisù e Lo Spazio Letterario per l’invito.
Tag: Lettere a una fanciulla che non risponde
“Left” su Lettere a una fanciulla
Left parla di Lettere a una fanciulla che non risponde in un articolo di Rosita Mercatante.
«Immagino che Calvino de Le città invisibili avrebbe accolto con grande interesse Lettere a una fanciulla che non risponde, l’ultimo romanzo – sorprendente, va detto subito – di Davide Orecchio (edito da Bompiani), dove il protagonista è un robot, ovvero una macchina che scrive lettere d’amore. Non corrisposte. L’intelligenza artificiale che interpreta un sentire umano perduto per sempre in questo mondo capovolto e probabilmente senza speranza alcuna se non quella di restare, finché durerà, in questa posizione. A faccia in giù, senza risposta.»
La presentazione della Fanciulla a Libri Come
Nell’ambito di Libri Come, al Parco della musica di Roma, si terrà una presentazione del romanzo Lettere a una fanciulla che non risponde (Bompiani), con Lisa Ginzburg.
Sabato 23 Marzo 2024
h. 16:30 AuditoriumArte.
Per avere certezza del posto, occorre scaricare un voucher gratuito. Maggiori informazioni sul sito dell’Auditorium:
Massimo Onofri sulla Fanciulla
Su Avvenire del 15 marzo è apparsa una bella recensione di Massimo Onofri a Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani). Ne sono onorato.
«Ancora una volta Davide Orecchio ci ha anticipato e sorpreso. Siamo infatti, lo si è capito, all’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: là dove i robot sono ormai umanizzati, provano sentimenti, desiderano, soffrono e si commuovono, svengono persino, mentre gli umani sembrano affetti da sempre più accentuate forme di disamore, anche e soprattutto nei confronti di sé stessi.»
«Se il mondo è nel caos, se tutti i valori che un tempo lo governavano sono stati nullificati, se ogni simbolo ha perso di senso, non resta che ritornare alla vita che ora si presenta molteplice, multiforme e multanime e riconsegnarcela attraverso le tante stupefacenti storie di cui LB è testimone. In fondo basta poco: soltanto dell’inchiostro e un calamaio.»
