Primo settembre 1915

Il primo settembre del mille novecento quindici, novantotto anni fa, nella casa del capostazione di Enna nasceva il decimo figlio del capostazione; nasceva mio padre. Qui, da Città distrutte, la pagina che racconta la nascita di Pietro Migliorisi con parole mie e parole di mio padre, con parole (forse) del mondo:

Estratto dalla mammana l’ultimo giorno di agosto e in coda a nove tra fratelli e sorelle strilla nel fischio dei treni ma nessuno lo sente a seicento metri sul mare in un posto che è Sicilia senza sembrare, terra di nebbie e cucuzzi, di geli notturni, dove l’inverno è inverno – Castrogiovanni (oggi invece si chiama Enna). Ha l’aspetto di un ragno perché si contorce nel nero dell’amniotico. Sul piede destro indice e medio sono appiccicati. Sul pene il prepuzio è otturato. Per «togliere il tappo» la comare usa «uno spillo» e le orina sul viso un bambino che «solo a vederlo fa cilecca», «misero e rincagnato», «sghembo di collo, camuso il naso». Il padre capostazione lo «scruta acidamente» e dice: «Ecco, è difetto di spacchio», «ma è colpa mia, l’ho fatto vecchio».