Su La Lettura/Corriere della Sera del 22 giugno Daniele Giglioli recensisce Stati di grazia:
«… è un romanzo mondo che narra le storie di una decina di vittime in fuga, chi dalla Sicilia poverissima del dopoguerra, chi dalla dittatura argentina che tortura e uccide i suoi oppositori. Voci, vicende e punti di vista attraversano l’Atlantico, si incontrano, si intrecciano e si rispondono con grande virtuosismo architettonico. La narrazione è trascinante, i personaggi vividi, squadernati ma rispettati e mai giudicati. Poi c’è la lingua. Sontuosa, tesissima, mai sciatta: il corpo, non il vestito del pensiero».