Cristina Taglietti (Corriere della Sera) su Mio padre la rivoluzione

Sulla Lettura/Corriere della Sera del 28 ottobre Cristina Taglietti racconta Mio padre la rivoluzione con queste parole:

«Orecchio lavora sulla lingua e sulle immagini per strappare i protagonisti dal piano strettamente cronologico e proiettarli in un eterno presente che non ha nulla di nostalgico. Il senso della complessità della storia è reso proprio dalla coesistenza di fatti e di invenzioni, di verità e di menzogna. Crea una sorta di vertigine precipitare in queste dodici storie».

(foto minimum fax – LINK ALL’IMMAGINE)

Daniele Giglioli su Stati di grazia

 


Su La Lettura/Corriere della Sera del 22 giugno Daniele Giglioli recensisce Stati di grazia:

«… è un romanzo mondo che narra le storie di una decina di vittime in fuga, chi dalla Sicilia poverissima del dopoguerra, chi dalla dittatura argentina che tortura e uccide i suoi oppositori. Voci, vicende e punti di vista attraversano l’Atlantico, si incontrano, si intrecciano e si rispondono con grande virtuosismo architettonico. La narrazione è trascinante, i personaggi vividi, squadernati ma rispettati e mai giudicati. Poi c’è la lingua. Sontuosa, tesissima, mai sciatta: il corpo, non il vestito del pensiero».

La mia nonnina dei cimeli su Style Piccoli

Su Style Piccoli di settembre/ottobre, bimestrale del Corriere della Sera, c’è una mia favoletta dove provo a spiegare come se la cavò la “nonnina dei cimeli” quando il signore dei nomi, il signore dei volti, il signore dei fatti, il signore dei luoghi, il signore dei numeri e il signore delle fantasie decisero di abbandonarla. Ma tutti vissero, se non proprio felici, almeno contenti. Anzi, se non proprio contenti, di sicuro felici 🙂