Se l’autoproduzione è un’utopia, Maurizio Ceccato l’ha portata sulla terra e, a Roma, la libreria Scripta Manent è la sua isola. Se non avete mai incrociato questo geniale illustratore e la sua compagna Lina Monaco, l’occasione buona potrebbero essere i prossimi 5, 6, 7, 8 febbraio. Quattro giorni dedicati a Scanner, un festival delle autoproduzioni italiane.
Io Maurizio Ceccato l’ho conosciuto quando realizzò la seconda, bellissima copertina di Città distrutte. In seguito partecipai al Watt greco, il 3,14: in quel numero del magazine scrittori e illustratori s’incontravano e dedicavano alla classicità e al mito. Uno degli autori presenti, Matteo Nucci, scriveva in un passaggio:
«L’ozio e l’abbandono sono terribilmente invisi ai tedeschi e a tutti i popoli malati di produttività, ignari della forza con cui l’ozio accresce la capacità di stupirsi».
Qui non è utopia ma attualità dell’Europa; un motivo in più per riprendere in mano Watt.
Nei giorni di Scanner, leggo dalla brochure di presentazione:
«Si rincorreranno interviste e presentazioni dei progetti italiani indipendenti. Quattro giorni in cui lo spazio della libreria verrà messo a disposizione gratuitamente dalle ore 17 alle 24. Coraggiosamente indifferenti alle crisi editoriali, ascolteremo la voce dei disegnatori e degli autoproduttori che racconteranno, ognuno con la propria storia, come sono nati i progetti cartacei, quali sono le motivazioni che spingono a stampare su carta, a usare caratteri mobili, fotocopiatrici e distribuzioni laterali. Dimostrazioni Live: come si progetta una fanzine. Come si rilega e assembla. Come si scelgono gli illustratori. La grafica. Le matrici e gli scarti. Esposizione di magazine, fumetti, stampe e i lavori artigianali di tutti i partecipanti al festival».
Nell’ultimo decennio – spiega Ceccato – queste produzioni hanno trovato:
«Uno spazio preciso fuori dai circuiti librari, confezionati e redatti in una forma tutt’altro che “amatoriale”. Tra la riscoperta di vecchi tipi in legno, set di caratteri a piombo, torchi e inchiostri da stampa, raffinate carte, stampanti digitali a colori e offset, i nuovi fanzinari-autoproduttori, coraggiosamente indifferenti alle crisi editoriali, provano a dare una diversa fisionomia alla comunicazione su carta, accentuandone le caratteristiche del mezzo in controcorrente o in simultanea simbiosi con il web. Cercheremo di capire in questo viaggio nei meandri, non tanto nascosti dello stivale, cosa e come ma soprattutto chi fa autoproduzione oggi, e perché, nonostante il fenomeno sia in continua crescita ed espansione resti ancora un mistero senza carta d’identità».
Qui la brochure per approfondire.
E questo è l’indirizzo:
SCRIPTA MANENT – VIA PIETRO FEDELE 54-56, ROMA, M FURIO CAMILLO 06.97993319
facebook.com/scriptamanent, scriptamanent.ifix@gmail.com.