Il Manifesto del 21 novembre ha pubblicato un bel pezzo di Girolamo Di Michele su Mio padre la rivoluzione. «Romanzo in forma di racconti, il libro di Orecchio ripete a ogni pagina che ciò su cui non si può tacere, si deve narrare. E narrando se stesso, ci dà le chiavi, o almeno alcune, per aprire le porte di una Rivoluzione che non è passata perché sta ancora passando». SEGUE QUI.
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Riccardo De Gennaro (Alias/il Manifesto) su Mio padre la rivoluzione
Alias, l’inserto culturale del Manifesto, il 12 novembre ha pubblicato una recensione di Riccardo De Gennaro a Mio padre la rivoluzione, dove, mi pare, l’unica riserva riguarda Cast, il blocco centrale di citazioni storiche e storiografiche. Ma, per il resto, De Gennaro rileva «la magia di una narrazione felicemente sostenuta da una scrittura ricercata e immaginifica, irruente ed evocativa […]. Ciò che preme a Orecchio è spogliare la rivoluzione dei suoi luoghi comuni, ripulirla dalle scorie della retorica del socialismo reale, lasciarsi alle spalle i propri entusiasmi giovanili…».