Libri preferiti (e no) da Samuel Beckett 1941-1956

Reginald Gray, ritratto di S. Beckett, 1961, da en.wikipedia.org

Il blog della Cambridge University Press pubblica una lista dei libri più o meno preferiti da Samuel Beckett tra il 1946 e il 1951. L’elenco risulta dai carteggi dello scrittore (The Letters of Samuel Beckett), il cui secondo volume esce proprio in questi giorni. L’orizzonte è più ampio di quanto si potrebbe immaginare. Ok: ci sono Kafka, Camus, Salinger. Ma anche Jules Verne e Agatha Christie (bocciata).

Immagine: Reginald Gray, ritratto di S. Beckett, 1961, da en.wikipedia.org


Leggere per credere:

  • Andromaca di Jean Racine: “L’ho riletto con grande ammirazione”.
  • Il giro del mondo in 80 giorni di Verne: “Vitale”.
  • Il castello di Kafka: “Mi sono sentito fin troppo a casa – forse per questo ho interrotto la lettura”.
  • Il giovane Holden di Salinger: “Mi è piaciuto da morire. Più di tante altre cose negli ultimi tempi”.
  • E’ un problema di Agatha Christie: “Una Christie molto stanca”.
  • Effi Briest di Theodor Fontane: “L’ho letto per la quarta volta con le stesse vecchie lacrime negli stessi vecchi posti”.
  • Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline.
  • Zanzare di William Faulkner: “Con una prefazione di Queneau che farebbe vomitare uno struzzo”.
  • Lo straniero di Albert Camus: “Provi a leggerlo. Penso che sia importante”.
  • E ancora: Cioran e Octave Mirbeau.

P.S. Post pubblicato alle 11 e 11 dell’11 11 2011.