«Quando conobbi Onetti»

Antonio Muñoz Molina, su El País, ricorda quando andò a trovare Juan Carlos Onetti nella sua casa di Madrid. Bevvero whisky a mezzogiorno e parlarono di Nabokov e Faulkner.

«Onetti me recibió echado en la cama, en pijama, un pijama azul claro como de la Seguridad Social, en una postura forzada, de costado, apoyado en un codo. (…) Como no llevaba gafas resaltaban más sus grandes ojos saltones, esos ojos de pena o de tedio abismal que se le veían en las fotos.»

Ho come l’impressione di aver già letto questo articolo su Babelia diversi anni fa, o un testo simile, ma forse mi sbaglio.

Le gallerie di Chelsea e i musei di New York ripartono dopo Sandy. Su Artobserved foto e testi.

Ancora El País intervista Aniello Arena. Ergastolano e attore, protagonista di Reality. Continua a leggere “«Quando conobbi Onetti»”

Libri preferiti (e no) da Samuel Beckett 1941-1956

Reginald Gray, ritratto di S. Beckett, 1961, da en.wikipedia.org

Il blog della Cambridge University Press pubblica una lista dei libri più o meno preferiti da Samuel Beckett tra il 1946 e il 1951. L’elenco risulta dai carteggi dello scrittore (The Letters of Samuel Beckett), il cui secondo volume esce proprio in questi giorni. L’orizzonte è più ampio di quanto si potrebbe immaginare. Ok: ci sono Kafka, Camus, Salinger. Ma anche Jules Verne e Agatha Christie (bocciata).

Immagine: Reginald Gray, ritratto di S. Beckett, 1961, da en.wikipedia.org


Leggere per credere:

  • Andromaca di Jean Racine: “L’ho riletto con grande ammirazione”.
  • Il giro del mondo in 80 giorni di Verne: “Vitale”.
  • Il castello di Kafka: “Mi sono sentito fin troppo a casa – forse per questo ho interrotto la lettura”.
  • Il giovane Holden di Salinger: “Mi è piaciuto da morire. Più di tante altre cose negli ultimi tempi”.
  • E’ un problema di Agatha Christie: “Una Christie molto stanca”.
  • Effi Briest di Theodor Fontane: “L’ho letto per la quarta volta con le stesse vecchie lacrime negli stessi vecchi posti”.
  • Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline.
  • Zanzare di William Faulkner: “Con una prefazione di Queneau che farebbe vomitare uno struzzo”.
  • Lo straniero di Albert Camus: “Provi a leggerlo. Penso che sia importante”.
  • E ancora: Cioran e Octave Mirbeau.

P.S. Post pubblicato alle 11 e 11 dell’11 11 2011.