«Non parlerei di un autobiografismo dell’anteguerra e di uno del dopoguerra, ma di un autobiografismo dell’uomo della società vecchia e di uno dell’uomo della società nuova che si può trovare oggi nelle testimonianze autobiografiche».
«La letteratura del comunismo, che ha puntato tutto sulla carta del romanzo, tra cent’anni ricorderà forse di quest’epoca non romanzi ma soprattutto opere autobiografiche, diari, epistolari».
Italo Calvino, Questioni di realismo, «Tempo presente», a. II., n. 11, novembre 1957, p. 881.
[ È un brano citato da molti. Ad esempio da Paolo Spriano (Le passioni di un decennio: 1946-1956, Garzanti 1986) e da Giovanni De Luna (Le ragioni di un decennio: 1969-1979, Feltrinelli 2009) ].