Il futuro delle città è la sicura decadenza

«Abd al-Rahman I fece di Cordova la sede di un regno precario e minore, e non seppe di aver fondato la capitale dell’Occidente, di un mondo aspro e rurale in cui le strade erano insicure e le città tetri villaggi fortificati contro le invasioni. A Cordova Abd al-Rahman si salva e si purifica, si fa re e forse tiranno e fonda una dinastia ribelle che durerà circa trecento anni: grazie a lui e alla sua stirpe, Cordova, in contraccambio di ciò che gli ha dato, riceve una gloria che sarà ricordata ed esaltata in capo a un millennio. Il suo splendore e il suo nome sopravviveranno fino a questo stesso momento in cui scrivo, e le mie parole, questo libro, sono conseguenza di azioni non ancora estinte, braci di un fuoco che il tempo non ha potuto spegnere. L’eco di quei giorni non si è cancellata. Rimane nei libri, nella fantasia, nella memoria, nelle rovine. Viaggiatori morti mille anni or sono continuano a portare notizie di quella città che cerchiamo nella città di oggi, viva moneta che mai tornerà a ripetersi. Nella vita delle città, come in quella degli uomini, vi sono alcune ore di pienezza sepolte poi sotto la cenere. La Cordova degli omayyadi prosperò per poi perire, si fece grande e potente per essere poi desolata. Ma già Ibn Khaldun scrisse che il futuro delle città e delle dinastie è la sicura decadenza».

Antonio Muñoz Molina, La città dei califfi. Cordova tra favola e realtà, Feltrinelli, Milano 1996, pp. 48-49 (traduz. di Gianni Guadalupi).

«Quando conobbi Onetti»

Antonio Muñoz Molina, su El País, ricorda quando andò a trovare Juan Carlos Onetti nella sua casa di Madrid. Bevvero whisky a mezzogiorno e parlarono di Nabokov e Faulkner.

«Onetti me recibió echado en la cama, en pijama, un pijama azul claro como de la Seguridad Social, en una postura forzada, de costado, apoyado en un codo. (…) Como no llevaba gafas resaltaban más sus grandes ojos saltones, esos ojos de pena o de tedio abismal que se le veían en las fotos.»

Ho come l’impressione di aver già letto questo articolo su Babelia diversi anni fa, o un testo simile, ma forse mi sbaglio.

Le gallerie di Chelsea e i musei di New York ripartono dopo Sandy. Su Artobserved foto e testi.

Ancora El País intervista Aniello Arena. Ergastolano e attore, protagonista di Reality. Continua a leggere “«Quando conobbi Onetti»”