Federico Rampini nel suo blog iscrive Clint Eastwood nella lista dei grandi reazionari di Hollywood, facendolo precedere da John Wayne Ronald Reagan Charlton Heston. Però il rapporto tra Hollywood e politica, o tra attori americani e politica, è talmente controverso che non solo le nostre categorie europee fascismo/antifascismo non riescono a comprenderlo, ma neanche con un più moderno approccio bipolarista ci si capirebbe qualcosa. Reagan ad esempio era democratico e pro Roosevelt, poi per paranoia anticomunista si convertì al maccartismo e anzì lo guidò come presidente del sindacato attori. Il resto è storia nota: la California, il massacro di Berkeley…
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L’abominevole Callaghan, #usa2012
Clint è tutto tranne che un fascio. Ma questa estate ho rivisto un episodio dell’abominevole Callaghan davvero sconcertante. La trama. Un gruppo di terroristi semina odio e morte a San Francisco. Sono assassini sanguinari guidati da un reduce del Vietnam (primo campanello d’allarme). A una prima impressione, non gliene frega niente della politica. Sequestrano il sindaco, lo portano ad Alcatraz e chiedono soldi. Però (c’è sempre un però) uno di loro, guarda caso, sta con un gruppo di neri politicizzati. E una di loro, guarda caso, frequenta una parrocchia di Mission (quartiere ispanico) guidata da un prete che sembra uscito…