Riflessioni sulla fine della crudeltà (#Pinker)

In questa intervista a Babelia, lo psicologo Steven Pinker sostiene che siamo arrivati al grado più basso di violenza della storia umana. Una controprova: lo sviluppo dei movimenti per i diritti degli animali.

«El movimiento a favor de los derechos de los animales es el mejor indicador de lo mucho que se ha avanzado en el camino que lleva hacia una disminución gradual de la violencia en el mundo. Se trata de un indicador importante porque en este caso las víctimas no están en condiciones de defenderse. Velar por los derechos de los animales es cuestión de razón pura, de pura empatía. Es el mejor ejemplo posible de cómo los ángeles que llevamos dentro pueden influir de manera beneficiosa en nuestro comportamiento.»

Altro passaggio interessante: per Pinker la narrativa, la fiction, hanno una funzione sociale: creare e sperimentare modelli di relazioni umane senza doverli per forza concretare: Continua a leggere “Riflessioni sulla fine della crudeltà (#Pinker)”

La rappresentazione del lavoro

Visto che malauguratamente, disgraziatamente e infelicemente nessuno più vuole macchine costruite dagli italiani, bulloni forgiati dagli italiani e abiti cuciti dagli italiani, potremmo trasformare tutto questo lavoro che nessuno più desidera (a cominciare dagli italiani che non lo acquistano, non lo pagano, non lo assumono, non lo commissionano) in una rappresentazione del lavoro. Portare il mondo del lavoro italiano sotto la supervisione dell’Ente teatrale italiano, dare al lavoro la forma di una sceneggiatura. La messinscena della costruzione di un’auto, di milioni di auto che nessuno guiderà. La simulazione della tessitura d’un abito che nessuno indosserà. L’allestimento di una catena di montaggio. La scenografia di una fonderia. Continua a leggere “La rappresentazione del lavoro”