Resistenza, tempo, memoria: Oretta Bongarzoni 1995-2025

Ho pubblicato su Nazione Indiana un’inchiesta sul “sentimento” della Resistenza, e le sue celebrazioni, uscita nel 1970 su Paese Sera. Un’altra epoca. Quando parlare di guerra civile era ancora politicamente, e storiograficamente, un gesto reazionario. In piena esplosione di eventi planetari o locali che oggi sembrano ancora più lontani della stessa Resistenza: la conquista dello spazio, il Vietnam, il movimento studentesco e operaio dopo il ’68, l’esistenza di un partito comunista italiano. È un piccolo documento storico scaturito dal lavoro di una giovane giornalista, Oretta Bongarzoni che, per inciso, mi aveva messo al mondo da pochi mesi.

Pubblico questo suo articolo in una settimana sempre complessa per me che si apre col giorno della sua nascita (oggi, 3 novembre 1939) e si chiude col giorno della sua morte (9 novembre 1995). Sono quindi trent’anni esatti dalla morte di mia madre e qualcosa dovevo fare per ricordarla “pubblicamente”. Addiopiacendo tra un paio di mesi compirò gli anni che aveva mia madre quando morì, e inizierò a superare la sua ultima età. Non ha visto quasi nulla della mia vita e io non ho potuto accompagnare il prosieguo della sua. Avrei voluto vedere mia madre divertirsi molto più a lungo. Fu giornalista negli anni ’60-’80, in un ambiente professionale e in un tempo storico di dominio maschile. Faceva i turni di notte al giornale e una mia maestra la convocò pensando che fosse una prostituta. Per dire dei tempi. Era invece redattrice, breadwinner, capofamiglia. Oggi voglio ricordarla col rispetto che merita.

Un concorso letterario su Nazione Indiana

Nazione Indiana promuove un concorso per racconti e scritture brevi inedite sulla Resistenza e la Liberazione.

Nazione Indiana ha deciso di onorare l’80esimo anniversario della Liberazione italiana dal nazifascismo, che si celebrerà il 25 aprile 2025, con un concorso per testi inediti.

Il concorso è rivolto agli under 35 perché pensiamo sia importante un passaggio del testimone, che quindi una nuova generazione di italiane e italiani assuma il compito di ricordare e raccontare la Resistenza.

La Resistenza a Roma. Vivere per raccontarla

Un mio incompleto percorso nella letteratura e memorialistica della Resistenza romana.

“Perché si racconta una storia? Forse per poterla capire. La scrittura narrativa parte spesso da quel bisogno lì. Comprendere cosa è successo mentre lo si racconta. Comprenderlo grazie al racconto. Ma ci sono storie e storie. Alcune sono talmente esemplari, feroci, stupefacenti e memorabili che non le si capirà mai fino in fondo, né le si vorrà dimenticare. Allora il racconto dovrà essere trasmesso di voce in voce, di scrittura in scrittura, di generazione in generazione.

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L’8 settembre su Nazione Indiana

Dieci anni fa, su Nazione Indiana, pubblicai un pezzo tra invenzione e ricostruzione dedicato al 25 aprile di mio padre. Lavoravo da tempo sulla vita della persona dalla quale provengo, vita che, tra adesione al fascismo, riscatto nella Resistenza e nel comunismo, conoscevo molto poco. Avevo pubblicato un racconto-biografia infedele su di lui nella mia prima raccolta edita, e stavo proseguendo il lavoro. Oggi ho pubblicato un racconto sull’8 settembre.

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