Le motivazioni del premio Mondello a Città distrutte

“Città distrutte. Sei biografie infedeli” è prima di tutto un libro sorprendente: per l’idea costruttiva, per il tono della voce narrante, per lo stile della prosa, infine per essere l’esordio tardivo di uno scrittore di 43 anni nel quale coabitano tratti raffinati e grezzi, gli uni e gli altri ravvivati da un talento sovrabbondante. Sono sei biografie apocrife, reinventate di sana pianta – ed è una pianta frondosissima – a partire da lunghe immersioni di autore onnisciente in archivi e in atmosfere di ampia inarcatura storico-geografica, dall’Argentina dei desaparecidos all’Unione Sovietica del socialismo reale, dal Molise delle prime battaglie sindacali alla Roma papalina di primo Ottocento. Con le sue frasi febbrili e stantuffanti, con le sue sventagliate di metafore, la scrittura frastagliata di Davide Orecchio, onnidirezionale come un volo di zanzara, dà vita a una vasta reticolatura d’invenzioni narrative e accensioni liriche. Éster Terracina e Valentin Rakar (per citare soltanto due tra i sei biografati) daranno ai lettori ciò che essi cercano in ogni racconto, la resa felice al ritmo di una storia.

Massimo Onofri, Domenico Scarpa, Emanuele Trevi (giurati del comitato di selezione, Premio Mondello 2012, XXXVIII edizione).

L’articolo del Sole 24 Ore Domenica (2 dicembre 2012) sull’assegnazione del SuperMondello 2012 da parte dei lettori forti selezionati dalle librerie:

I lettori forti hanno Orecchio

Un po’ di relax dopo la premiazione, a Palermo:

Mondello

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