Ognuno avrebbe potuto diventare un altro

La biografia deve:

«Rappresentare l’individuo nei rapporti col suo tempo, e mostrare dove il tutto gli si opponga, dove lo favorisca, come egli ne abbia tratto una visione del mondo e dell’umanità, e come, se è artista, poeta, letterato, lo rifletta a sua volta. Ma per questo occorre qualcosa di pressoché irraggiungibile, cioè che l’individuo conosca se stesso e il proprio secolo; se stesso in quanto è rimasto il medesimo in tutte le circostanze; il secolo, in quanto trascina con sé, determina e forgia i volenti e i nolenti, così che si può dire che ognuno, nascendo solo dieci anni prima o dopo, quanto a cultura e influsso esteriore, avrebbe potuto diventare un altro».

Goethe, Poesia e verità

cit. in Franco Calamandrei, Le occasioni di vivere: diari e scritti 1975-1982, La nuova Italia, 1995, p. 153.

Il perché delle biografie

Per molti lettori la poesia è il genere dell’adolescenza, il romanzo quello della giovinezza e la biografia è il genere della maturità. Un genere che esercita un fascino particolare per coloro che iniziano a sentire che la vita si fa seria, e che abbiamo bisogno di ordine e di consolazione in mezzo al rumore e alla furia di una vita che galoppa e ci sfugge. Si tratta di quegli anni alle spalle nei quali non c’è scampo al tempo, quando il passato, come diceva il poeta Ángel González, è così incerto e scoraggiante quanto il futuro per gli adolescenti.

Sopraggiunti i quaranta, il passato diventa un orizzonte aperto e incerto che è necessario ordinare, cui dare direzione e scopo, un significato che riscatti l’essere che siamo arrivati, inavvertitamente, ad essere. (…) Di questo anelito alla redenzione, all’ordine e al significato si alimentano la lettura vorace e la difficile scrittura di biografie.

Frammento da El porqué de las biografías, di Isabel Burdiel, pubblicato su El País, Babelia, il 19 agosto 2006.

Continua a leggere “Il perché delle biografie”

Gli spagnoli encantados dalla biografia

Un bell’articolo del País. Dove si parla del genere biografico, della repulsione degli spagnoli per tale genere fino a oggi, della reticenza degli spagnoli per il vissuto privato, e delle traversie di Ian Gibson:

Según Ian Gibson, nacionalizado español, una sociedad necesita dos cosas para que el género biográfico pueda asentarse: estabilidad y curiosidad. Si hay 25 biografías distintas de Lord Byron, dice, es porque en los países anglosajones se ha dado un ambiente político y social que favorecía la investigación y la apertura. En España “ha primado la amnesia y la falta de interés real por los demás. Es un país que no escucha; todo el mundo quiere hablar, por eso hay tanto ruido”, dice en el fragor de tazas y cucharillas. “¿Qué español dedica cinco años a otro español?”. Así, el trabajo que no hicieron los españoles sobre sí mismos durante décadas lo tuvieron que hacer los extranjeros, dando lugar a ese fenómeno único en el mundo que es el hispanismo.

Per capire Ernesto Sabato…

 … Può tornare utile quest’articolo pubblicato da Qué leer. In 99 anni e 9 mesi di vita di uno scrittore accadono molte cose. Accade d’incontrare il successo, di litigare con Borges, di non capire la ferocia di una dittatura, di essere rifiutato da una nuova generazione di scrittori, di essere dimenticato, poi ricordato, poi riscoperto, e solo alla fine di morire.