Argentina ieri, oggi, domani

I libri sono come la frutta. Come i vitigni, come gli ulivi. Hanno bisogno del clima giusto per nascere e germinare. Senza condizioni ambientali favorevoli, non potrebbero essere pensati né scritti. Su Alias del Manifesto, che ringrazio per ospitalità e copertina, ragiono su alcuni libri nati nel passato recente e più lontano dell’Argentina, da Marta Dillon a Ricardo Piglia, e su quali libri potranno nascere nel brutale “regno” di Milei. L’articolo si può leggere qui, o anche in pagina, con la bella copertina e le illustrazioni (penso che ne valga la pena)

È il 24 marzo, anniversario del Golpe. Esattamente 10 anni fa pubblicavo il mio romanzo ‘argentino’, Stati di grazia. Anche quel libro, ‘si parva licet’, figlio di un clima. Nel pezzo ne ricostruisco la nascita, e ricordo le persone e i luoghi che lo ispirarono. Non avrei mai immaginato di farlo in un tempo così radicalmente cambiato.

La presentazione della Fanciulla a Libri Come

Nell’ambito di Libri Come, al Parco della musica di Roma, si terrà una presentazione del romanzo Lettere a una fanciulla che non risponde (Bompiani), con Lisa Ginzburg.

Sabato 23 Marzo 2024
h. 16:30 AuditoriumArte.

Per avere certezza del posto, occorre scaricare un voucher gratuito. Maggiori informazioni sul sito dell’Auditorium:

Questo il link per scaricare il voucher da Ticketone

Una storia famosa che nessuno conosce

La rivista Sotto il Vulcano (09/10, febbraio 2024) diretta da Marino Sinibaldi ospita un mio racconto-reportage sui luoghi della Banda del Matese (1877-1878). Da alcuni anni – e per “colpa” di Orso Tosco, che per primo mi segnalò questa storia – sto raccogliendo materiali per un romanzo sulla Banda guidata da Cafiero e Malatesta. Ho pensato che fosse il momento di iniziare a scriverne qualcosa. È un episodio interessante perché consente di mettere a fuoco alcuni elementi della storia politica e sociale italiana. Ad esempio l’attrito tra sinistra di governo e sinistra socialista, la criminalizzazione ed emarginazione del dissenso, e di ampi strati della società, da parte del costituendo Stato italiano. Il ruolo della violenza nella vita politica post-risorgimentale.

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Massimo Onofri sulla Fanciulla

Su Avvenire del 15 marzo è apparsa una bella recensione di Massimo Onofri a Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani). Ne sono onorato.

«Ancora una volta Davide Orecchio ci ha anticipato e sorpreso. Siamo infatti, lo si è capito, all’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale: là dove i robot sono ormai umanizzati, provano sentimenti, desiderano, soffrono e si commuovono, svengono persino, mentre gli umani sembrano affetti da sempre più accentuate forme di disamore, anche e soprattutto nei confronti di sé stessi.»

«Se il mondo è nel caos, se tutti i valori che un tempo lo governavano sono stati nullificati, se ogni simbolo ha perso di senso, non resta che ritornare alla vita che ora si presenta molteplice, multiforme e multanime e riconsegnarcela attraverso le tante stupefacenti storie di cui LB è testimone. In fondo basta poco: soltanto dell’inchiostro e un calamaio.»