«Scrivere temi, piccoli saggi sino alla tesi di laurea che un professore deve giudicare costringe chi scrive a uniformarsi alle capacità mentali, spirituali del ricevente e questo incide in maniera negativa sulla necessità dell’autonomia indispensabile per la formazione di un’opera veramente creativa. (…) Certamente se uno scrive per far sapere a tutti quello che già sanno o tutto quello che la gente preferisce ascoltare l’educazione scolastica è perfetta».
Luigi Di Ruscio, La neve nera di Oslo, pp. 30-31.