«Cara reinserzione culturale del disoccupato». Una lettera di Andrea Inglese

inglese

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«Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato,
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le mie relazioni sociali che stanno
così bene al di fuori di me così
ben al di sopra
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le mie relazioni sociali sono in costante
miglioramento sono quasi ottime tutte
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tenendo la mia follia lontano
dalle mie relazioni sociali
che vanno sempre concepite come massa
vellutata anonima
separando tutta la mia sete d’amore
l’incalcolabile desiderio di posare una mano
sulla coscia sulle radiazioni interne
gli aloni i tremiti minimi di una coscia
allontanando il bisogno di mordere e colpire
dalla sfera chiara delle mie relazioni sociali Continua a leggere “«Cara reinserzione culturale del disoccupato». Una lettera di Andrea Inglese”

Non sono Davide Orecchio. Cordialmente, Davide Orecchio

Sono rimasto vittima di una biografia infedele. In altri termini, per dirla con Wikipedia, qui ci sono due biografie da disambiguare. Ci ho provato con una mail:

«Gentile signora,

in merito al suo articolo “Davide Orecchio, attore-scrittore testimonial di valori”, pubblicato l’8 dicembre 2013, ritengo utile e doveroso informarla che, per errore, lei ha mescolato due biografie che non hanno molto in comune, se non il nome e cognome e “l’amore per il calcio”.

Per quanto mi riguarda, diversamente da quanto lei scrive, non “prego sempre affinché Dio aiuti la mia famiglia e mio padre che non sta bene”. Né sono “noto al grande pubblico televisivo per aver partecipato a popolari trasmissioni, come, in veste di corteggiatore (…) ‘Uomini e Donne’ e per aver interpretato alcuni ruoli in fiction di Mediaset e Rai”. Neppure sono “apparso su tante riviste”. E non ho “vinto la fascia ‘Un Bello per il Cinema’”. Non studio recitazione e dizione a Roma e non sogno di “fare un film con Giancarlo Giannini”.

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Processo

La giovane ha l’irruenza del no che è una forma di vita e tra la mia corteccia e l’amigdala vive il dubbio in una casa di gnomi. Dentro al cervello e io appena m’accorgo e intanto maturo col dubbio che s’alimenta delle mie briciole: le percezioni del mondo che vivo. Il mondo che invecchio e m’invecchia. Ogni fatto nutre e vivifica il dubbio che mette famiglia tra la corteccia e l’amigdala del mio cervello. Adesso dubbio non più, ma dubbi. Dal singolare al plurale in quella terra di gnomi che mi staccherà la corteccia. Questo presente di dubbi è il futuro della demenza – mia. Orfano della sintesi, vedovo della ragione diventerò l’uomo nebbia, l’uomo foschia e altri decideranno per me. Altri decidono anche ora per me, ma almeno ho i miei dubbi (i miei gnomi presente, la mia tenebra futuro senile).

Prosegue su Nazione Indiana.