Monologo sul tempo (interruptus)

Dal suo divano, sul quale è steso avvolto in una coperta, Alfa comincia il monologo che segue:

«Quando avevo nove anni pensavo che a venti sarei morto. Quando avevo vent’anni pensavo che non avrei superato i trenta, probabilmente su mia iniziativa. Compiuti i trent’anni, per mancanza di coraggio, ho iniziato a riflettere sul tempo. La filosofia di Löwith mi ha distratto. La diatriba sullo storicismo mi ha deconcentrato. Né l’una né l’altra, però, mi hanno impedito un giorno di arrivare a vedere che è la materia, che si decompone e basta.

Ogni cambiamento è organico. Ogni modifica è elementare. Il tempo non è altro che un garzone di bottega, il ragioniere dell’evoluzione, il calcolatore della dissoluzione. Ficchiamo ciò che avviene e avverrà in un calendario. Prendiamo decine di appuntamenti. Usiamo il tempo per organizzare la nostra agenda o per fingere di comprendere il passato. Come siamo limitati. E poi…»

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Dialogo del cerchio

Al centro della stanza c’è un cerchio di plastica, appeso al soffitto per una corda e un gancio, sollevato cinque centimetri da terra, con un raggio di due metri. Il cerchio, di colore verde, oscilla al soffio di una corrente che viene dalla finestra socchiusa sul lato della stanza. Non diversamente, una trottola oscilla sotto lo sguardo di un bambino che gioca.

Alfa siede davanti al cerchio e lo fissa pensando ad altro. Entra Karma e propone di saltare nel cerchio. Alfa acconsente. Iniziano a saltare, prima l’uno e poi l’altro.

Karma – Per saltare bene nel cerchio occorre non dimenticare il passato e tenerlo sempre presente.

Alfa – Per saltare bene nel cerchio si deve guardare al futuro e avere molti progetti.

Karma – Per saltare bene nel cerchio basta avere buon senso.

Alfa – Per saltare bene nel cerchio occorre prima di tutto lungimiranza.

Karma prende la rincorsa e salta nel cerchio. Alfa prende la rincorsa e salta nel cerchio.

Karma – Per saltare bene nel cerchio bisogna pensare prima a sé stessi e poi agli altri.

Alfa – Non potrei mai saltare nel cerchio senza il mio altruismo!

Karma si ferma e schiaffeggia Alfa, Alfa tira un calcio a Karma; quindi ricominciano a saltare nel cerchio, prima l’uno e poi l’altro.

Karma – Guarda come salti male! È perché non ti concentri abbastanza sul cerchio.

Alfa – Ma tu salti peggio di me. È perché dimentichi tutto e pensi solo al cerchio.

Karma – Per saltare bene nel cerchio bisogna difendere la vita a ogni costo.

Alfa – Nessuno che non abbia il diritto di morire quando lo desidera, potrà saltare bene nel cerchio.

Karma – Per saltare bene nel cerchio si deve conoscere il proprio paese.

Alfa – Per saltare bene nel cerchio si deve conoscere il mondo! Continua a leggere “Dialogo del cerchio”

Woodstock a Stromboli

Ho sognato di organizzare Woodstock a Stromboli. Una folla di giovani occupa la spiaggia di Ficogrande. Il palco dà le spalle a Piscità e sulla sinistra ha il mare. Sebbene abbia organizzato il concerto, mi tengo in disparte, ai limiti della spiaggia, già quasi sulla strada. Per intenderci: vicino ai locali della vecchia Proloco. Una ragazza tira una canoa da irochese in mezzo ai corpi sdraiati sulla sabbia nera.

A questa visione ne alterno una dall’alto, consentita dalla diretta video di RadioArticolo1: un’onda di ragazzi si tuffa in acqua e poi risale sulla spiaggia, tornando ad ascoltare il concerto. Ha il movimento di uno stormo sincronizzato.

Tutti sembrano felici. I gabbiani volano in aria.

La pietra pomice galleggia nell’acqua. Il vecchio molo riposa nelle sue ruggini tra i flutti e il fondale: solo io so che ne sopravvive qualche trave ormai mucida.

Nell’orizzonte: barche a vela e un peschereccio ancorato.

Il vulcano rispetta la festa e la musica, e non batte il proprio ritmo; almeno per oggi.